Di Enrico Testi
Nelle parole del Prof. Yunus, premio Nobel per la Pace e principale promotore del Social Business, una impresa che nasce con l’obiettivo di risolvere un problema sociale o ambientale: deve essere sostenibile dal punto di vista sociale, economico ed ambientale e non distribuire dividendi agli investitori (l’investitore può recuperare il capitale investito).
Sono quattro i benefici principali di fare CSR tramite il Social Business.
Sostenibilità
Se il Social Business è economicamente sostenibile non solo l’impresa recupera i fondi investiti ma il Social Business continua a generare benefici sociali nel tempo. A parità di risorse utilizzate questo consente all’impresa di avere impatti sociali positivi maggiori. La stessa cosa vale anche quando si fanno le iniziative di Social Business. Nelle iniziative di social business non si crea una azienda (quindi non si costituisce un Social Business) ma, nella normale attività di impresa, si svolge una attività focalizzandosi sulla risoluzione di un problema sociale ed eliminando il profitto. Esempio di un’iniziativa di Social Business è quella realizzata da Leroy Merlin Italia con la Casa Ideale.
Innovazione
Ragionare in termini di social business significa dover ri-orientare i processi e i prodotti originariamente pensati per massimizzare il profitto verso la massimizzazione del beneficio sociale. Ad esempio la strategia di impresa deve essere costruita in modo che i prodotti e servizi siano accessibili a categorie di utenti con basso potere d’acquisto e riescano a risolvere un loro problema (es. malnutrizione). Inoltre il Social Business spesso porta l’azienda a formare partnership e collaborare con attori con cui in genere non si relaziona come ONG, agenzie di sviluppo, associazioni e imprese lontane dal core business. Il cimentarsi con nuove sfide e il confrontarsi con nuovi attori stimola l’innovazione. Non a caso, Emmanuel Faber il CEO di Danone ha descritto la sua joint venture con Grameen in Bangladesh come il miglior laboratorio di R&D in assoluto.
Motivazione
Le esperienze di Danone e di Renault nel Social Business mostrano che quando si dà la possibilità ai dipendenti di utilizzare le proprie conoscenze e capacità lavorative per fare qualcosa che abbia un impatto positivo sulla società la loro partecipazione e soddisfazione è elevata. Questo può contribuire ad aumentare la capacità dell’impresa di mantenere più a lungo i propri dipendenti e di attirare buoni dipendenti che sono spinti da motivazioni ideali.
Reputazione
Fare social business consente di aumentare la fiducia degli stakeholder nell’azienda, soprattutto quando questa decide di operare in contesti o con utenti fragili. Il poter fare operazioni commerciali eliminando il sospetto di trarre un vantaggio economico dai problemi sociali consente di costruire relazioni di fiducia con molti stakeholder. Inoltre il Social Business è un committment di lunga durata che l’azienda fa nel risolvere un problema. L’azienda non usa solo risorse economiche (come accade spesso per le donazioni) ma anche l’esperienza e conoscenza delle proprie risorse umane, la reputazione, etc.
Utilizzare il Social Business all’interno della propria CSR non solo ha un impatto positivo sulla società ma lo ha anche sull’azienda poiché aumenta l’efficienza e l’efficacia della spesa in CSR, può generare innovazione, aumenta la motivazione dei dipendenti coinvolti e la reputazione esterna dell’azienda. Inoltre, poiché il Social Business è più complicato da attuare, rispetto ad esempio al donare risorse economiche, rappresenta un segnale di forte interessamento dell’azienda nel risolvere una problematica.
Enrico Testi
Economista dello sviluppo esperto di social business, imprenditoria sociale, sviluppo locale e valutazione. Dirige dal 2009 il Laboratorio di Ricerca ARCO (Action Research for Co-Development) del PIN – Università di Firenze. Dal 2011 è iniziatore e direttore dello Yunus Social Business Centre University of Florence, in collaborazione con il Premio Nobel Muhammad Yunus fondatore della Grameen Bank, tramite il quale offre supporto alle aziende che vogliono fare CSR usando il Social Business e promuove lo sviluppo dell’impresa sociale in Italia e all’estero. Nel 2012 ha avviato a Pistoia un programma pilota volto alla creazione di un ecosistema facilitante per l’imprenditoria sociale e l’innovazione sociale denominato Social Business City Program. Nel 2013 la Rivista Non-Profit Vita ha incluso il suo nome tra i 100 innovatori sociali italiani. Nel 2015 ha contribuito all’avvio del programma Social Business City a Barcellona e ne sta curando il lancio in altre città Europee.