C’è il consumo responsabile, insieme ai modelli di produzione sostenibili, sotto la lente del Global goal numero 5 delle Nazioni Unite. Il tema è quello delle scelte di consumo, che a volte possono sembrare insignificanti se considerate singolarmente, e della loro capacità di incidere sul modello di sviluppo nel senso della sostenibilità quando diventano comportamento collettivo.
Luciano Sala, Direttore Regionale in Leroy Merlin Italia, spiega come l’azienda è impegnata in quest’ambito, nei confronti di clienti, fornitori e del mercato in generale.
Quanto un modo responsabile e sostenibile di intendere i comportamenti di consumo è diffuso oggi fra i clienti di LMI?
Ciò che registriamo è che i clienti sono attenti ai temi di responsabilità e sostenibilità soprattutto quando questi vengono declinati in una dinamica win-win. Cioè quando il cliente trova prodotti che, oltre a possedere caratteristiche di sostenibilità, soddisfano una sua esigenza immediata legata alla salute, al benessere, al risparmio. Penso ad esempio a prodotti con basso impatto ambientale, o che garantiscono un risparmio energetico. Invece per altri prodotti, come può essere il legno certificato che per il cliente comporta solitamente un costo maggiore, a oggi non c’è la stessa attenzione. Il cliente in quei casi fa più fatica a cogliere il ritorno personale, legato a un’ottica più di lungo termine, e dà più importanza al fattore prezzo. Credo dunque che ci sia ampio spazio per fare sensibilizzazione su questi temi.
Quali sono le principali iniziative attivate da LMI per stimolare il consumo responsabile?
A livello di prodotto il nostro impegno riguarda soprattutto la tracciabilità della catena di fornitura. Facciamo cioè attenzione al fatto che chi produce i prodotti che vendiamo abbia un solido profilo di eticità. O anche, come nel caso del legno cui accennavo, che la provenienza delle stesse materie prime sia certificata. Oggi per noi questa è una priorità e continuerà ad esserlo, perché credo che le aziende possano avere un ruolo comunque importante, anche se forse non decisivo, nello stimolare un circolo virtuoso facendone sentire protagonisti anche i propri clienti. In Leroy Merlin responsabilità e sostenibilità sono al cuore del nostro modo di operare: ne discutiamo in ogni incontro dedicato alla definizione delle strategie.
Riduzione, corretto smaltimento, recupero e riciclo di scarti e rifiuti, costituiscono un aspetto fondamentale di un modo di produzione più sostenibile. Come opera LMI su questo fronte?
Quest’anno nel nostro documento strategico annuale abbiamo introdotto il progetto di eco-gestione dei rifiuti, per la loro corretta gestione e una corretta valorizzazione degli scarti. Con i fornitori di alcuni prodotti, ad esempio, è previsto un meccanismo di restituzione degli imballi, per ridurre l’impatto sull’ambiente e creare valore dagli scarti. Ognuno dei nostri negozi è ingaggiato in questo senso. Chiaramente progetti come questo implicano all’inizio degli investimenti, ma poi producono risparmio e valore. Sul lato clienti, invece, abbiamo iniziato nel 2014 a dotare i nostri negozi di Ecoisole RAEE (per la raccolta dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e oggi ne sono provvisti 18 negozi (https://csr.leroymerlin.it/ambiente/rifiuti/): i clienti le apprezzano, evidentemente perché risolvono loro un problema. Entrambi questi esempi che ho portato rispondono alla logica win-win di cui parlavo.
L’esempio di un’azienda impegnata sulla sostenibilità, anche attraverso il coinvolgimento dei suoi consumatori, quanto può incidere sulle dinamiche e sull’orientamente del mercato in generale?
Parto da una considerazione: in Leroy Merlin Italia il 98% dei dipendenti è anche azionista dell’azienda e ciò rappresenta per noi un elemento fondamentale. Ora, proviamo a trasferire questo concetto a livello globale e in riferimento al pianeta: potremmo dire che ognuno di noi, come essere umano, è azionista del nostro pianeta. Per cui ognuno di noi ha una responsabilità diretta del proprio habitat, del proprio ambiente. Se tutti fossimo consapevoli di ciò, e ci comportassimo di conseguenza, credo che in una prospettiva di sostenibilità potremmo davvero avere successo globalmente. In Leroy Merlin crediamo che il nostro compito come azienda sia far contenti gli azionisti non solo in senso economico, ma anche nel senso della salvaguardia del pianeta. Su questo siamo impegnati fino in fondo e speriamo che i nostri progetti possano essere, oltre che efficaci, anche d’ispirazione per altri. Tuttavia, se l’obiettivo che si intende raggiungere, com’è ad esempio nella natura dei Global goals, è quello di modificare il funzionamento del mercato su scala globale nel senso della sostenibilità, credo che si debbano prevedere forme d’ingaggio obbligatorie: regole, normative. Affinché ogni attore, dalla produzione alla distribuzione, dalla vendita al consumo, inizi a ragionare e poi a comportarsi in modo diverso, occorre cioè stabilire standard diversi e più sostenibili che valgano per tutti. Altrimenti sarà molto difficile che un mercato in cui le dinamiche, compreso il comportamento dei consumatori, dipendono in larga misura dal fattore economico, possa modificarsi in maniera quasi spontanea. C’è anzi il rischio che possa punire chi non segue le logiche prevalenti. Credo perciò che sia importante che continuino ad esserci aziende impegnate sulla sostenibilità e in grado di dare l’esempio, ma che sia indispensabile una forte presa di coscienza a livello legislativo. La posta in gioco, del resto, è enorme: se pensiamo a fenomeni come il climate change, ne va del futuro delle prossime generazioni.