Dopo il Bes, l’accoglienza è la seconda parola dell’economia civile a cui ci ispiriamo per raccontare l’impegno e i progetti di Leroy Merlin Italia per la sostenibilità. Lo facciamo con l’aiuto di Clelia Zezza, Responsabile Servizi Leroy Merlin Casalecchio.
Cosa significa “accoglienza” in azienda? Che rapporto c’è tra accoglienza e sostenibilità?
In azienda parliamo tantissimo di accoglienza. La decliniamo soprattutto in riferimento alla soddisfazione del cliente, a come lo si accoglie e accompagna nella shopping experience. Mi piace però pensare a questo concetto in termini più ampi, in linea con la vision della nostra azienda secondo cui “ogni persona ha diritto alla sua casa ideale”. In questo senso l’accoglienza diventa sinonimo di benessere. Da intendersi non solo nei confronti del cliente, ma di tutti gli stakeholder, che contribuiscono e influenzano l’attività dell’azienda. L’idea è che il benessere si crea attraverso le relazioni che abbiamo con gli stakeholder. Ma per restare ai clienti, ciò che cerchiamo di fare è offrire prodotti eco-sostenibili, non nocivi, rispettosi dell’ambiente come dei diritti di chi li ha realizzati. Oggi, infatti, sempre più il cliente non è semplice consumatore bensì consum-attore: sceglie coscienziosamente ciò che acquista e fa grande attenzione a tutte le tematiche che ruotano intorno alla produzione e distribuzione di un prodotto. Più che clienti, però, preferisco parlare di abitanti della comunità in cui l’azienda stessa opera e con cui interagisce, perché in questo modo si esprime maggiore consapevolezza del fatto che l’impatto sociale e ambientale dell’azienda interessa tutta la comunità.
Quali sono le caratteristiche principali di un’azienda accogliente?
L’azienda accogliente è un’azienda che sa creare benessere. E anche valore, tanto economico quanto ambientale e sociale. È un’azienda che crea appartenenza, stimolando il coinvolgimento dei collaboratori e di tutti gli stakeholder. Ed è un’azienda inclusiva, perché sa come far diventare attori principali anche coloro che sono esterni al suo perimetro. La maggiore aspirazione di un’azienda accogliente è quella di produrre un beneficio comune. Che significa un beneficio esteso a quanti più soggetti possibile. Perché ciò accada, questo beneficio deve anche essere accessibile, a tutti. Accoglienza e inclusione sono dunque fondamentali nella creazione del beneficio comune.
Come si comunica l’impegno ad essere un’azienda accogliente?
Più ancora che comunicarlo, far sì che tutto ciò venga percepito è forse la cosa più difficile. La comunicazione che viene realizzata è tanta, a vari livelli e su diversi canali. Anche se forse c’è una sottolineatura prevalente su aspetti locali, legati a progetti sul territorio. La grande sfida, in ogni caso, come dicevo è quella di essere davvero percepiti come un’azienda accogliente e sostenibile: è così per Leroy Merlin? Credo di sì, ma soprattutto per quanto riguarda i progetti realizzati insieme alle istituzioni locali, alle organizzazioni non profit, agli enti con cui ci interfacciamo. Penso che possiamo fare ancora meglio nel modo in cui ci raccontiamo all’esterno.
Ci sono progetti, realizzati o in cantiere, particolarmente rappresentativi nella prospettiva dell’accoglienza?
Fra i tantissimi progetti che l’azienda promuove su tutto il territorio italiano, come esempio posso indicare il progetto di Bricolage del Cuore che abbiamo ultimato a fine novembre e che ha coinvolto direttamente il mio negozio di Leroy Merlin Casalecchio. Abbiamo avuto l’onore di collaborare con la cooperativa sociale Piazza Grande, una delle più importanti a Bologna, nell’allestimento di una struttura comunale, un dormitorio, che era stata concessa loro in gestione nell’ambito del “Piano Freddo” 2017-18 del Comune di Bologna. Credo che un progetto del genere sia un simbolo di ciò che intendiamo per accoglienza, declinata nella lotta alla povertà abitativa, nell’aiuto a persone in condizioni di disagio sociale: l’intervento sulla struttura, infatti, aveva appunto l’obiettivo di renderla più accogliente per le persone che ne avrebbero usufruito e ha visto la partecipazione di collaboratori di Leroy Merlin, di personale della cooperativa sociale, di altri volontari esterni. Nel 2018, invece, la grande novità è la partenza delle attività dell’Associazione Bricolage del Cuore, di cui Leroy Merlin è il principale promotore: lavorerà proprio nella realizzazione di progetti sulla povertà abitativa e l’inclusione, come ad esempio quello del “portierato sociale”. Credo che iniziative come queste siano fondamentali per dimostrare come l’azienda non solo voglia farsi carico di determinate situazioni, ma intenda anche lavorare per sensibilizzare le giovani generazioni: l’intenzione è quella di educare ai valori della sostenibilità sociale e ambientale, trasmettendoli attraverso i progetti che si realizzano.