Luglio, quartiere popolare nella periferia di Putignano.
Un gruppo di ragazzi nati e cresciuti tra questi palazzi, costruiti tra promesse disattese e voglia di non sentirsi emarginati, allestiscono nella piazza centrale alcuni banchetti.
“Mi hanno detto che qui mi potete aiutare. È vero?”
Tutto comincia così, con un signore in canottiera in una torrida mattina d’estate.
La storia di Daniele inizia assieme a quella di Piero, cresciuti tra Putignano paese e questi palazzi fatti di famiglie e speranze dove avere una casa dignitosa per molti è solo un desiderio, ed i tempi di manutenzione spesso lunghissimi. San Pietro Piturno è una borgata periferica di Putignano, sorta con la promessa di diventare il nuovo rione residenziale fatto di villette e spazi verdi, ma presto diventato sobborgo popolare, destinazione di diverse famiglie in situazione di difficoltà provenienti dal comune di Bari e paesi limitrofi. Nel gioco degli scambi della politica, a farne le spese i cittadini, come troppo spesso accade nella nostra penisola.
Distante più di 3 km dal centro di Putignano, senza farmacia e ufficio postale, con collegamenti scarsi e strade simili a groviera, il quartiere di San Pietro Piturno è anche luogo di microcriminalità, tristemente noto alle cronache locali. Ma come spesso accade, è nelle situazioni più difficili che nascono le più grandi imprese: Daniele e Piero decidono che le cose possono cambiare, anche un po’ grazie a loro, e che un rione dimenticato può tornare a vivere con l’impegno e la passione dei suoi abitanti.
“Io, come altri ragazzi con cui portiamo avanti l’iniziativa, siamo cresciuti in questo quartiere – racconta Daniele, per gli amici Danny – e vogliamo fare qualcosa per noi e per tutti. Le persone oggi sono sfiduciate, nel futuro e nel prossimo, ma se nessuno fa niente come potranno migliorare le cose?”
E così, Danny e Piero decidono di partire dalla casa, dal bisogno di dare un dignità alle abitazioni di chi è stato meno fortunato e si trova in difficoltà, di organizzarsi in collettivo: “se vivi in un ambiente pulito, sano, che senti tuo, allora avrai voglia di avere un quartiere pulito, sano, tuo. Così abbiamo pensato di aiutare le persone che ne avevano bisogno a sistemare le loro case: tinteggiature, qualche manutenzione elettrica, piccole ristrutturazioni. Il primo è stato proprio quel signore in canottiera. Era preoccupato di dover pagare qualcosa e nonostante le nostre rassicurazioni rimaneva dubbioso… ma alla fine si è convinto” continua Danny.
“Abbiamo iniziato a presentare il nostro progetto in giro, alle amministrazioni e alle altre associazioni del territorio, e così abbiamo incontrato Leroy Merlin e gli Empori Fai da Noi. È stata la molla che ci ha permesso di partire, un tassello importante per realizzare i primi interventi nelle abitazioni delle persone del quartiere”.
Emporio inaugurato, materiali e attrezzature nella sede messa a disposizione dal circolo Legambiente di Putignano. Così nella scorsa estate i ragazzi sono pronti a partire, a realizzare il loro primo intervento; per far conoscere il progetto decidono di piazzare degli stand in alcuni punti strategici della città di Putignano, due a Putignano paese, nei pressi della Chiesa Madre e della Chiesa dei Missionari e uno a San Pietro Piturno. “Non avevamo calcolato che nelle afose domeniche pugliesi la gran parte delle persone sarebbero andate al mare… ci furono pochissime visite. Eravamo un po’ sconsolati ma fiduciosi in quel che stavamo facendo.
Nell’ultimo stand a San Pietro Piturno abbiamo incrociato un paio di residenti, fatto due chiacchiere e raccontato cosa stavamo facendo, avremo lasciato 4 o 5 volantini in più di due ore… Alle 12.00 ci siamo preparati a smontare quando arriva un signore in canottiera, il nostro primo intervento”.
Non solo ristrutturazioni e mani di vernice, Daniele e tutti i volontari, Valerio, Marco, Enrico, Carmela, Francesca, Anthony P., Anthony C., Nicla e Cosimo, recuperano materiali e mobili e li distribuiscono a chi ne ha bisogno, assieme al prestito gratuito degli attrezzi dell’emporio, messi a disposizione da Leroy Merlin.
L’obiettivo è di innescare un meccanismo di collaborazione in cui chi riceve, ricambia aiutando in qualche modo il suo prossimo, portando avanti un vero e proprio circolo virtuoso.
Il Collettivo è pronto fare il “grande passo” e costituirsi in associazione, e grazie al un bando regionale PIN Giovani, potrà dar vita al primo progetto di portierato di quartiere della Puglia, del quale fara’ parte l’emporio fai da noi, viste anche le crescenti richieste e la pertinenza specifica dell’uno con l’altro.
“Il nostro obiettivo è dare una sostenibilità economica a questo progetto, avere commesse da Enti, associazioni o privati, in modo da poter generare un piccolo indotto economico che permetta di aiutare sempre più famiglie, dando una possibilità di lavoro a persone in difficoltà. Il progetto di portierato ci darà la possibilità di avere finalmente la nostra sede nel quartiere, magari prendendo in gestione uno dei locali che oggi sono occupati abusivamente, sarebbe davvero una svolta: vogliamo essere vicini al quartiere, in tutti i sensi, e non c’è niente di meglio che avere qui la nostra sede e l’emporio”.
Prendersi cura delle case e delle persone affinché le persone si prendano cura del quartiere e della comunità. Questa è la missione del ‘Rjuso Collettivo!’, semplice e potente.
Complimenti!un progetto bellissimo!mi piace un sacco il “metodo” che avete proposto.L’aiuto che genera altro aiuto.
Buona fortuna!
Paola