Di Veronica Novati
Durante il mio percorso di studi universitari presso l’Università degli Studi Bergamo, ho avuto la possibilità di svolgere un periodo di tirocinio presso la sede di Leroy Merlin Italia in cui ho potuto approfondire il tema della Corporate Social Responsibility fino alla fase di rendicontazione del Report di Sostenibilità 2018 e alla costruzione dell’indicatore BES (Benessere Equo e Sostenibile), utile per misurare gli impatti negativi e il beneficio generato al territorio e alla Comunità attraverso i molteplici progetti in ambito di sviluppo sostenibile messi in campo dall’azienda.
Quest’ultima, infatti, si differenzia sul mercato rispetto alle altre aziende proprio per la strategia di CSR che mette in atto: per LMI non è più sufficiente essere sostenibili, e va oltre il concetto di responsabilità sociale d’impresa ponendo come idea di fondo della propria strategia i concetti di generatività, (RI)generatività ed economia civile.
Grazie a questo percorso molto intenso e interessante, sono riuscita a redigere la mia tesi di laurea, mettendo in evidenza l’importanza dell’integrazione della CSR nei sistemi di misurazione che porta alla necessità di avere nuovi indicatori e variabili da monitorare, e quelli che sono gli aspetti innovativi che Leroy Merlin utilizza per la rendicontazione delle proprie attività.
Dall’analisi del caso, in particolare, è emerso che LMI utilizza per esprimere in termini numerici il beneficio comune generato dall’azienda con riferimento al capitale economico, ambientale, sociale ed umano, l’indicatore BES. Questo indice prima d’ora non era mai stata applicato ad una realtà aziendale, in quanto si tratta di un indice, sviluppato dall’ISTAT e dal CNEL, per valutare il progresso di una società non solo dal punto di vista economico (es. PIL), ma anche da misure ambientali e sociali.
Un altro aspetto innovativo, riguarda il fatto che l’azienda, per definire i propri impegni da realizzare fa riferimento agli SDGs e ai concetti di economia civile. Quest’ultimo è un aspetto insolito per un’azienda for profit, ma mette in evidenza il fatto che LMI punta molto di più sulla diffusione della conoscenza di pratiche sostenibili attraverso i suoi progetti (Empori Fai da Noi, Bricolage del Cuore, ecc.) piuttosto che sulla sostenibilità del prodotto in senso stretto (che comunque non manca).
In questo modo, ognuno può sentirsi parte di qualcosa e si crea qualcosa che torni alla Comunità, che va oltre il mero profitto.
Inoltre, l’azienda redige quello che definisce “Bilancio Partecipativo dei Benefici Prodotti”, che possiamo chiamare in modo più corretto “Stakeholder Engagement” perché vuole coinvolgere ancora una volta i propri stakeholder nella definizione e condivisione delle politiche di Sviluppo Sostenibile.
Sono diversi, dunque, gli aspetti innovativi e interessanti che sono emersi durante questa esperienza e le linee di sviluppo future lo sono ancora di più: calcolo del BES anche per ogni singolo progetto realizzato per avere un indicatore ancora più preciso in modo da poter capire dove è necessario intervenire (è in corso una prima prova sul progetto dell’Emporio Fai da Noi di Verona); estensione di questo tipo di rendicontazione anche alle altre aziende del Gruppo Adeo, come Bricoman e Bricocenter.
Il merito di Leroy Merlin è quello di mettere in pratica una forte strategia di CSR e soprattutto di condivisione di pratiche sostenibili a diversi livelli aziendali e anche al di fuori.