Intervista a Samanta Zanchi, Responsabile Formazione e Sviluppo Competenze
L’emergenza sanitaria legata all’epidemia Coronavirus sta accelerando un processo che era stato già avviato da Leroy Merlin in tema di formazione. È il processo di digitalizzazione, ormai centrale in questo che è un ambito strategico fondamentale per l’azienda, anche nella prospettiva del Global Goal 4 (Istruzione di qualità). Ne parliamo con Samanta Zanchi, Responsabile Formazione e Sviluppo Competenze.
Il digitale è diventato protagonista della formazione in Leroy Merlin?
Da tre anni abbiamo avviato una rivoluzione nelle nostre metodologie formative, orientandoci fortemente verso il digitale. Prima circa il 95% della nostra formazione era in presenza, mentre oggi circa il 70% della nostra produzione di contenuti formativi è digitalizzata. È anche una questione di riduzione dell’impatto ambientale: Leroy Merlin è presente su tutto il territorio nazionale e accentrare la formazione in alcuni poli, come Milano e Roma, comportava lo spostamento di tutti i colleghi che risiedono distanti da quelle sedi. Oggi la nostra piattaforma di e-learning aziendale contiene più di 300 contenuti digitali, disponibili per tutti i nostri Collaboratori. La formazione in presenza è invece limitata ai casi in cui è necessaria ad esempio la manipolazione di prodotti con un contenuto tecnico importante, o dove occorre fare delle esercitazioni.
In che modo l’emergenza Coronavirus ha accelerato la digitalizzazione?
Abbiamo aumentato i nostri sforzi in questo senso in ragione dell’emergenza e soprattutto abbiamo intensificato la realizzazione di un terzo format, oltre alla formazione in presenza a quella in e-learning: sono le classi virtuali. Diversamente da un corso e-learning, nella classe virtuale mi interfaccio con il docente, un po’ come succede in questi giorni ai ragazzi che seguono le lezioni scolastiche da casa. Ciò richiede un cambio di pedagogia, che prevede ad esempio la realizzazione di piccoli gruppi digitali che possono separarsi e poi incontrarsi di nuovo, oppure, per i Collaboratori che si trovano in Negozio, la richiesta di andare a reperire un determinato prodotto in un certo reparto. L’idea è quella di una formazione dinamica, interattiva, stimolante, possibilmente divertente, seppure a distanza. Stiamo trasformando quasi tutte le formazioni in presenza previste in questo periodo in classi virtuali, il che ci ha dato l’opportunità di digitalizzare ancora di più la nostra offerta formativa complessiva. L’investimento in formazione è sempre interessantissimo in termini di ritorno, il che conferma la sua importanza come tema strategico.
Come è stata accolta questa “rivoluzione”, anche prima dell’emergenza sanitaria?
All’inizio con una certa reticenza. Essendo la nostra formazione molto legata alla tipologia dei prodotti che vendiamo, molti ritenevano indispensabile una presenza fisica per toccare, manipolare il prodotto e poterlo poi spiegare al cliente. Progressivamente, anche grazie al fatto che stiamo dotando tutti i Collaboratori di smartphone per fruire i contenuti digitali quella sorta di barriera all’ingresso si è abbassata. E si vedono i vantaggi: notiamo che molti Collaboratori fruiscono i contenuti digitali in diverse fasi della giornata o da diversi device. E ricercano anche contenuti non direttamente collegati al proprio ruolo, per cui le occasioni di formazione si ampliano in base agli interessi personali.
Anche fornitori e clienti sono coinvolti in questo processo?
Le aule digitali spesso coinvolgono i fornitori in qualità di co-docenti, specie in caso di prodotti particolarmente innovativi. Per cui stiamo accompagnando alla digitalizzazione anche i nostri fornitori. Anche i nostri artigiani partner sono coinvolti nel processo di formazione: in alcuni casi come co-docenti e in altri come fruitori della formazione, in un circolo virtuoso di scambio di conoscenze e competenze. Per quanto riguarda i clienti, al momento per l’emergenza sanitaria abbiamo interrotto i corsi in Negozio, gratuiti, solitamente organizzati una volta alla settimana. Abbiamo comunque avviato una riflessione per valutare la possibilità di aprire alcuni dei nostri corsi e-learning anche ai clienti.
Quali sono i temi più richiesti nell’ambito della formazione?
Componiamo l’offerta formativa verso fine anno. Analizzando il bisogno formativo attraverso un ascolto che prevede vari canali: dai responsabili marketing, acquisti, supply chain, apprendiamo ad esempio quali saranno i temi strategici dell’anno successivo; consultando gli utenti dei programmi di formazione, capiamo quali sono le loro maggiori esigenze formative; poi incrociamo il tutto con una serie di dati, ad esempio sulle famiglie di prodotti più o meno vendute, o sulle valutazioni da parte dei Clienti sull’operato dei Collaboratori. In questo modo abbiamo gli elementi per definire il calendario della formazione e le priorità. Fra i temi che vanno per la maggiore c’è lo stile di leadership aziendale, insieme alla vendita dei prodotti collegati all’ecobonus previsto dall’ultima Legge di Bilancio. Ma quelli più richiesti sono ovviamente quelli legati agli aspetti tecnici dei prodotti, anche perché con l’aggiornamento della gamma introduciamo ogni anno tantissimi nuovi prodotti. Di conseguenza il bisogno di formazione è costante.