Conosciamoli meglio

Conosciamoli meglio: l’associazione culturale Kailìa

Questa settimana conosciamo “L’associazione culturale Kailìa”, impegnata negli interventi di recupero del Castello di Ceglie del Campo.

“Fulcro dell’attività di recupero, il Castello è una fonte di ricerca storica, archeologica che deve avere la necessaria attenzione. La presenza di costruzione romana con tre tipologie di tecniche lascia presagire ad una costruzione primordiale che se recuperata potrebbe fornire un notevole materiale scientifico per l’intera area archeologica. Templi, domus, anfiteatri, sono costruzioni frequenti che purtroppo non sono ancora state rinvenute nel territorio. La parte centrale, la sua acropoli, la via, le fondamenta inducono a pensare alla presenza di qualcosa di molto importante. 

Il castello presenta come caratteristica, resti di edifici romani del I° secolo a.C. in una “consecutio” di archi nelle sue fondamenta o a par di calpestio stradale, che impreziosisce il manufatto medievale in tutta la parte ovest, “adeguamenti” strutturali da parte di normanni e angioini che lo hanno plasmato secondo le caratteristiche architettoniche e costruttive dei vari periodi scandendo così le varie dominazione. 

Varcato l’ingresso ci immettiamo nell’ampia probabile scuderia, dove erano collocate le carrozze. Qui, ci attende un salto all’indietro nel tempo che nessuno immaginerebbe: la sala è sormontata da ampie volte sorrette da imponenti colonne realizzate con blocchi delle mura peucete dell’antica Ceglie. Al di sotto del piano di calpestio troviamo le mura romane, del II-I° sec. a.C., sulle quali sono poi state erette quelle di epoca successiva appena citate, in opus reticulatum una delle antiche tecniche costruttive romana. Usata per la realizzazione di un paramento murario con pietre regolari quadrate disposte secondo un reticolo obliquo e dunque un’opera reticolata, gli ambienti con opus sono due: il primo accesso accompagnato da pochi gradini conducono a circa 2 metri sottoterra, alla base romana della torre normanna che poggia sulla struttura reticolata già citata. 

Abbiamo presentato quindi questo progetto con la richiesta di aiuto e la prima azienda che ha risposto è stata la Leroy Merlin. Abbiamo così potuto rivedere tutto l’impianto elettrico, cercando di metterlo a norma, rispettando le caratteristiche architettoniche e archeologiche delle stanze. 

La sovrintendenza non ha dato il via libera per l’adeguamento del locale per le evidenze architettoniche e archeologiche presenti.  Abbiamo quindi “sistemato” al meglio un ambiente dedicato a servizi igienici, pannellando con cartongesso e adeguandolo a servizio per disabili. 

Oggi il castello è diventato il Piccolo Museo Kailia. Abbiamo utilizzato le tavole da 2m*60 cm in pore aperto per realizzare simil scrivanie su cui poggiare le teche ed esporre le ceramiche realizzate con il progetto “Adotta la Storia”. 

Leroy Merlin sarà sponsorizzata per tutto il tempo che l’associazione scrivente avrà la possibilità di rimanere in questa struttura storica, spiegando ai suoi avventori quanto questa grande azienda ha dedicato al nostro progetto di recupero e riqualificazione di questa struttura in una periferia del comune di Bari.