(RI)GENERIAMO impresa benefit

Per fare un albero… Intervista a Luca Pereno, Amministratore di (RI)GENERIAMO

È stata pubblicata a inizio maggio la Relazione annuale d’impatto 2021 di (RI)GENERIAMO, la Società benefit e B Corp sostenuta da Leroy Merlin.
Con Luca Pereno, Amministratore e cofondatore di (RI)GENERIAMO, ne abbiamo approfondito i contenuti.

È la seconda Relazione di (RI)GENERIAMO. Quali le principali differenze con la prima del 2020?

Sono molte. La relazione di quest’anno e quella dell’anno scorso, infatti, praticamente non sono paragonabili. Prima di tutto perché nel 2020 l’attività di (RI)GENERIAMO, che è nata nel giugno di quell’anno, era proprio agli inizi. Poi perché non avevamo voluto sottoporre nessun progetto a una valutazione specifica di impatto, dato che si lavorava ancora prevalentemente sugli obiettivi da raggiungere piuttosto che su progetti veri e propri. C’era molto da strutturare, insomma. Quest’anno invece abbiamo potuto inserire risultati numerici di una certa consistenza, di cui siamo piuttosto contenti.

Quali sono i contenuti al centro della Relazione?

Il progetto I FormidAbili è quello che abbiamo individuato quest’anno per effettuare una valutazione d’impatto specifica, poiché è il progetto che si è sviluppato con più velocità e si è ramificato in più direzioni. Poi abbiamo dato spazio alla certificazione B Corp, che è arrivata formalmente all’inizio del 2022 ma sulla quale naturalmente abbiamo lavorato per parecchi mesi, in particolare per il processo di autovalutazione, nel corso del 2021. Una certificazione che, oltre a farci piacere, riteniamo dia ancora maggiore affidabilità a tutto il progetto di bilancio. Vorrei anche sottolineare come l’impianto complessivo della relazione sia stato costruito utilizzando metaforicamente l’immagine dell’albero. Il documento parte infatti dalla descrizione delle “radici”, che sono i nostri valori, cioè il lavoro e l’inclusione, insieme al radicamento sul territorio. Poi si passa al “fusto” dell’albero, che è rappresentato dal nostro essere una Società benefit, dalla struttura che abbiamo dato all’impresa, con l’unione dei vari stakeholder, e dal modo in cui impostiamo il nostro agire. Infine ci sono i “frutti”, vale a dire i risultati dei nostri progetti, alcuni più sviluppati di altri, che complessivamente sono sintetizzati in senso quantitativo dalla misura del BES (Benessere Equo e Sostenibile). Del resto, com’è noto, sono tanti gli elementi indispensabili “per fare un albero”…

Forse meno del 2020, tuttavia anche il 2021 è stato segnato dall’emergenza pandemica. Quale impatto ha avuto sull’attività di (RI)GENERIAMO?

(RI)GENERIAMO è nata con il primo lockdown del 2020, per cui è abituata dalla nascita ad affrontare difficoltà anche grandi. Così come è abituata alla sperimentazione di iniziative, di pratiche, di modi di fare che siano di rottura con il tradizionale concetto di CSR o di sostenibilità. Possiamo anzi dire che, forse paradossalmente, la pandemia ci ha condizionato in senso positivo. Perché mettendo in crisi un po’ tutto, del modo usuale di fare le cose, ci ha di fatto costretti non solo a provare a cambiare, ma anche ad accelerare nel cambiamento. Di cui c’era bisogno urgente.

L’obiettivo per il futuro è far crescere un albero sempre più grande o avere tanti alberi che crescono insieme?

L’albero dei progetti avviati c’è, ma è ancora piccolo, per cui senz’altro ha bisogno di crescere per moltiplicare i suoi frutti. E quest’anno continueranno a svilupparsi progetti già in essere come in particolare Generatelier e Terra Inclusiva. Il nostro obiettivo prioritario, però, è molto chiaro: siccome nessun albero da solo fa una foresta, lavoreremo per far nascere molti altri alberi in corrispondenza di molti altri progetti, affinché ognuno possa sostenere l’altro. Faccio alcuni esempi, di cui parliamo nella relazione: c’è il progetto già in cantiere di Cascina Falchera con l’Associazione Liberitutti, che è fra i partner di (RI)GENERIAMO. Ci sono i progetti delle Accademie (l’Accademia degli Artigiani, l’Accademia del Bosco, l’Accademia per il Contrasto alla Povertà energetica) e delle Riparazioni sociali (il primo test sarà a Torino). A settembre, inoltre, con (RI)GENERIAMO parteciperemo all’evento di Economy of Francesco e prima, a giugno, al Festival Cinemambiente di Torino, in cui parleremo in particolare del bosco come risorsa fondamentale in una prospettiva di ecologia integrale.

Quanto è importante comunicare quello che si è fatto, e che si vuol fare?

Io credo che il momento della valutazione del nostro operato e della sua successiva comunicazione sia assolutamente fondamentale. Aiuta a capire, infatti, se si è davvero ottenuto qualcosa di concreto. La concretezza è proprio ciò su cui si fonda la nostra comunicazione: numeri, elementi precisi e circostanziati, progettualità concrete, cose tangibili e verificabili, come si può vedere nella relazione. Aggiungo che una comunicazione che vuol essere credibile, e quindi efficace, deve anche raccontare dei risultati non ancora raggiunti, delle cose che non vanno, perché ciò rende ancora più apprezzabili i risultati positivi. Non si può essere bravi in tutto. Dichiararlo con trasparenza è il primo passo per cercare di migliorare.