
Ha preso il via Secondo Sogno, progetto per la promozione dell’autonomia domestica di persone con disabilità che è stato presentato durante il webinar “Disabilità e diritti: dall’indipendenza economica a quella abitativa”. Luca Pereno, Cofondatore e Amministratore della società benefit (RI)GENERIAMO, fra i partner del progetto, ce lo racconta nei dettagli.
Com’è nata l’idea del progetto?
In realtà tutto nasce da un errore che, lo ammetto, abbiamo fatto noi per primi: aver iniziato a parlare di inclusione. Lavorando con (RI)GENERIAMO al progetto I FormidAbili ci siamo invece accorti che parlare di inclusione non è corretto. Bisogna parlare di partecipazione.
Perché “partecipazione”, e non “inclusione”, è il termine adatto?
Quando parli di inclusione, e di inclusione lavorativa in particolare, c’è un po’ l’idea dell’azienda che, bontà sua, apre le porte a chi farebbe altrimenti fatica a trovare lavoro e lo include al suo interno, con un’aria quasi di superiorità e di commiserazione verso la persona. Invece parlare di partecipazione cambia completamente la prospettiva e il rapporto, in quanto significa parlare di diritti, in questo caso i diritti di persone con disabilità, che hanno appunto il diritto come ogni altro di partecipare alla vita economica. Questo vuol dire che hanno diritto a un lavoro, ad essere accompagnati e integrati in azienda per poter svolgere quel lavoro. Ripeto, abbiamo sbagliato all’inizio, ma grazie alla consapevolezza che abbiamo maturato ora siamo assolutamente convinti che si debba parlare di partecipazione, perché in ballo ci sono appunto i diritti delle persone. Che vanno garantiti.
Perché si parla di “Secondo” sogno?
Il primo è il sogno dell’autonomia economica e questo si realizza con l’integrazione lavorativa, su cui è appunto incentrato il progetto I FormidAbili. Ma ci siamo accorti che collegato a questo c’è un secondo sogno coltivato dalle persone con disabilità, che diventa un secondo diritto nella prospettiva che dicevo prima: è un sogno comune a tutti noi ed è quello dell’autonomia abitativa. Ciò è emerso con chiarezza l’anno scorso quando abbiamo fatto un lavoro al nostro interno, a cui non abbiamo dato visibilità esterna, raccogliendo pareri dalle persone beneficiarie del progetto I FormidAbili e dai Tutor volontari che le avevano seguite. C’era grande soddisfazione generale, in alcuni casi vera e propria felicità, ma fra i beneficiari era palpabile il desiderio di qualcosa di più: poter vivere un giorno in una casa propria. Così ci è venuta l’idea di Secondo Sogno.
Quali sono le caratteristiche principali del progetto?
Secondo Sogno si rivolge ai beneficiari del progetto I FormidAbili ma anche ad altre persone disabili che hanno intrapreso un percorso di integrazione lavorativa, a patto che siano seguite da enti del Terzo settore (ETS), che sono gli interlocutori del progetto. A questi enti chiediamo che garantiscano lo sviluppo e quindi la sicurezza del progetto per un certo periodo, diciamo qualche anno, offrendo il supporto di cui queste persone necessitano entrando in un percorso di autonomia abitativa. L’obiettivo è contribuire ai piccoli lavori di ristrutturazione o di mantenimento degli immobili che vengono utilizzati per tali percorsi. Un elemento fondamentale che ci tengo a precisare, riguardo agli immobili, è che si deve trattare di ambienti che rappresentano vere e proprie case, come ad esempio appartamenti di condominio. Non stiamo parlando di lavori da fare in istituti o in strutture comunitarie per la disabilità pensate per l’autonomia diurna, ma di situazioni come ad esempio le case-famiglia che permettono di sviluppare percorsi di autonomia autentica, magari anche per più persone insieme, e che garantiscono loro i propri spazi. In altre parole, garantiscono il diritto alla riservatezza, visto che stiamo parlando di diritti, e anche il diritto a impostare la propria vita sociale secondo le loro personali esigenze. È anche un diritto delle loro famiglie, in particolare dei loro genitori, a vedere che questi percorsi di autonomia abitativa possono realizzarsi o quanto meno essere avviati anche durante il periodo detto del “durante noi”, cioè quando i genitori sono ancora in vita. E non solo, come avviene per forza di cose, nel “dopo di noi”.
Come funzione il bando?
Il bando è gestito dall’Associazione Bricolage del Cuore (scaricabile dal suo sito). Saranno coinvolti i fornitori di Leroy Merlin che potranno mettere a disposizione le loro competenze, il loro lavoro e i loro prodotti, mentre i Negozi Leroy Merlin avranno un ruolo di piattaforma per i rapporti sul territorio e per il sopralluogo negli immobili. (RI)GENERIAMO farà il passaggio di testimone, per così dire, dal primo sogno al secondo sogno, mettendo a disposizione l’esperienza e i contatti maturati con I FormidAbili.
Che tempi ci sono per la presentazione delle domande?
Il bando è aperto. La prima scadenza per presentare domanda da parte degli ETS è fine febbraio 2023. Poi abbiamo previsto altre due finestre, tra marzo e giugno 2023 e tra aprile e ottobre 2023. Contando poi di rinnovare tutte e tre le finestre ogni anno. Una volta selezionati i progetti ammissibili, il contributo previsto sarà di massimo 10.000 euro per ogni progetto, erogato non in denaro ma nei prodotti e nelle ore di lavoro di cui parlavo prima.
Qual è il “sogno” di Secondo Sogno, o quanto meno l’auspicio?
Se vogliamo fare dei numeri, penso che potremmo considerarci soddisfatti se riuscissimo a realizzare 4-5 progetti entro la fine del prossimo anno. Più in generale, provando ad andare oltre Secondo Sogno e guardando al 2023 che attende (RI)GENERIAMO nel suo complesso, coi nostri progetti intendiamo garantire il diritto alla partecipazione al maggior numero possibile di persone in condizioni di fragilità, a cui questo diritto spesso è invece negato. Il concetto di partecipazione sarà al centro di tutti i nostri sforzi: è anche una misura per vedere se riusciamo, come azienda, non tanto a essere buoni ma a essere bravi. Forse meno protagonisti, ma più concreti.