All posts tagged: impresa

Il salario minimo: una questione di equità ed una necessità per l’Italia

Di Tommaso Pazzaglini, Dottore Commercialista e Revisore Legale esperto di Enti Locali, membro Economy of Francesco Sembra sia stata raggiunta una condivisione a livello europeo per emanare una futura direttiva sul salario minimo, ancora uso il condizionale perché la decisione per il via libera definitivo deve attendere l’approvazione del Parlamento e del Consiglio. Successivamente i paesi dell’Unione Europea dovranno provvedere a recepire tale direttiva. La situazione attualmente vede 21 paesi dell’UE su 27 che hanno già il salario minimo, mentre non è presente in Italia, Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia. Il nostro paese ha scelto negli ultimi anni la contrattazione collettiva nazionale, ma se ci basiamo sui dati dell’archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro, previsto all’art. 17 della legge 30 dicembre 1986, n. 936, consultabile sul sito web del CNEL, ci rendiamo conto che i contratti vigenti, alla data del 30 giugno 2021, sono 985. Peraltro non tutti siglati con la partecipazione dei sindacati confederali (CGIL, CISL, UIL). Il numero così elevato complica ulteriormente il mercato del lavoro. C’è chi sostiene che questa …

Costruiamo il futuro… a partire dalle imprese civili

Di Roberta Sferrazzo, Audencia Business School

Costruiamo il futuro… guardando alla tradizione italiana d’impresa

Di Maurizio Pitzolu, Open Innovation Manager e Corporate Venture Capital, Edison

Costruiamo il futuro… studiando la storia economica

Di Paolo Santori, Ricercatore, Centro Universitario Cattolico, Visiting Scholar, Erasmus University Rotterdam

Dalla sostenibilità alla generatività sociale

Intervista a Patrizia Cappelletti Nel “Bilancio partecipato dei benefici prodotti 2019” appena pubblicato, Leroy Merlin Italia ha provato ad alzare ancora l’asticella del suo impegno nella sostenibilità adottando e soprattutto testando, prima azienda in Italia a farlo, l’approccio della generatività sociale. Di cosa si tratta? Abbiamo chiesto di spiegarlo a Patrizia Cappelletti, membro del Centro di Ricerca ARC (Anthropology of Religion and Cultural Change) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatrice dell’Archivio della Generatività Sociale. Riguardo alla generatività si può parlare di un nuovo paradigma che avanza, oltre la sostenibilità, o è ancora troppo presto? Da alcuni anni sono sempre più numerose le voci che, non solo a livello internazionale, sollecitano un rinnovamento profondo, personale e collettivo, un vero e proprio cambio di paradigma. La consapevolezza della necessità di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale avanza e si diffonde soprattutto tra i pubblici più evoluti, come i giovani e le avanguardie produttive, e si traduce in nuove scelte, di consumo, ma anche di produzione e di investimento. Di queste nuove sensibilità non possiamo …

Fare

Di Benedetto Gui, Istituto Universitario Sophia, Loppiano (Firenze) “Quanto mi piace a me la vita attiva!” era solito dire mio zio accomodandosi su una comoda sedia a sdraio. Ridevamo tutti, ma, conoscendolo, la sua postura e le sue parole non erano così contraddittorie come potrebbe sembrare a prima vista. Piuttosto, esprimevano un sano equilibrio, quello che il nostro tempo stenta a trovare. Siamo attivamente impegnati in un inarrestabile processo di trasformazione di terreni, boschi, mari, piante, animali, minerali del sottosuolo in quartieri residenziali, arredamenti, villaggi turistici, una grande varietà di cibi, mezzi di trasporto, oggetti di ogni foggia e funzione, ma anche, a ritmi non minori, zone industriali abbandonate, foreste devastate, lande degradate, acque avvelenate e fondali ricoperti di plastica e lattine, discariche alimentate dai cibi e dagli oggetti di cui sopra (spesso non passati nemmeno, o passati solo parzialmente e frettolosamente, per la fase dell’utilizzo). Un processo che i nostri indicatori di performance valutano positivamente e di cui lodano estensione e rapidità. Un processo possibile solo grazie ad un impegno costante e spesso strenuo …

Leroy Merlin al Festival dell’economia civile di Firenze

Siamo stati selezionati come Ambasciatori dell’Economia civile e il 29 marzo, nella sessione pomeridiana del Festival, abbiamo avuto l’onore di condividere la nostra esperienza nella prestigiosa cornice del Salone dei 500 a Palazzo Vecchio in Firenze. “C’è bisogno di un mondo a quattro mani dove mercato e istituzioni siano aiutate nel loro lavoro dalla terza mano della cittadinanza attiva e dalla quarta mano delle imprese socialmente, ambientalmente e civilmente  responsabili”, Leonardo Becchetti, Direttore del Festival nazionale dell’economia civile

Seminario (RI)GENERIAMO

Di Arianna Todeschini, Hostess Relazione Clienti Leroy Merlin Curno Sono Arianna, lavoro in Leroy Merlin Italia, per la precisione nella squadra Relazione Cliente del negozio di Curno, dal 2006. In questi anni sono stati tanti i bellissimi progetti su cui mi è stata data la possibilità di lavorare: lavoro per un’azienda per cui il contributo individuale di ognuno dei suoi collaboratori è davvero un valore aggiunto, e questa filosofia ci permette di crescere sia a livello lavorativo, sia come persone. Quando mi hanno raccontato che qui, in “Leroy”, si aiutavano anche le persone, non solo i clienti, ho richiesto subito più informazioni: sono andata a visitare il nostro sito dedicato alla sostenibilità sociale, sono andata a vedere se davvero quello che mi avevano raccontato era vero (mi pareva strano, sono abituata a sentire solo di aziende che pensano al profitto economico e stop) e poi ho chiesto al mio responsabile si esserne parte attiva. Come? Raccontando quello che facciamo, parlando delle persone che aiutiamo e che ci aiutano a essere persone migliori, persone che comprendono meglio quali siano i valori importanti …

Energie

Di Beatrice Cerrino, Scuola di Economia Civile Energie. Dove prenderle? Come rigenerarle? Due idee che hanno sempre motivato, spinto e accompagnato la mia vita di insegnante: ‘daimon’ e ‘responsabilità’. Daimon è una parola greca antica, inventore Socrate, che si riferiva al demone posto a metà strada tra il divino e l’umano: dèmoni propizi, che stanno sulla terra, custodi dei mortali. È la parte migliore di noi che parla, spinge ad agire e a perseguire la propria felicità, la propria ‘fioritura’. L’origine più remota dell’idea di felicità la si trova nella cultura antica greca e romana, in particolare Aristotele aveva legato la felicità alle virtù e l’aveva distinta dal piacere. L’eudaimonia, così la chiamava, era un concetto che oggi dovremmo tradurre con ‘fioritura umana’ perché rimanda all’idea che la felicità sia uno stato generale dell’esistenza, e che quindi come tale abbia a che fare più con l’ ‘essere’ ed il ‘fare’ che non con il ‘sentire’. A Roma la ‘felicitas’, spesso abbinata con ‘publica’ fu un concetto fondamentale: felicitas rimandava alla generatività della vita e alla coltivazione delle …