All posts tagged: lavoro

Verso Economy of Francesco 2022: la “grazia di lavorare”, intervista a Padre Andrea Ricatti

Dal 22 al 24 settembre ad Assisi si terrà la terza edizione di Economy of Francesco (EoF), il grande evento voluto da Papa Francesco che chiama a raccolta giovani da tutto il mondo per discutere di un’economia diversa, al quale Leroy Merlin è felice e orgogliosa di essere stata invitata. Fra i partecipanti ci sarà Fr. Andrea Ricatti, frate minore della Provincia Picena San Giacomo della Marca, membro di EoF, che ha seguito anche le precedenti due edizioni. Qual è il suo rapporto con Economy of Francesco? Collaboro in particolare con l’hub della Marche di EoF, ad esempio tengo interventi a convegni o nelle scuole. Ho collaborato con il Villaggio “Work and Care” di EoF (Lavoro e Cura), scrivendo un testo di riferimento per il Villaggio, “La grazia di lavorare”, che affronta il tema del lavoro legato alla spiritualità francescana partendo dal capitolo 5 della Regola di San Francesco, che parla proprio della grazia di lavorare. L’obiettivo del testo è mostrare come i Francescani hanno approcciato il tema del lavoro e dell’economia nella storia, fino …

Il salario minimo: una questione di equità ed una necessità per l’Italia

Di Tommaso Pazzaglini, Dottore Commercialista e Revisore Legale esperto di Enti Locali, membro Economy of Francesco Sembra sia stata raggiunta una condivisione a livello europeo per emanare una futura direttiva sul salario minimo, ancora uso il condizionale perché la decisione per il via libera definitivo deve attendere l’approvazione del Parlamento e del Consiglio. Successivamente i paesi dell’Unione Europea dovranno provvedere a recepire tale direttiva. La situazione attualmente vede 21 paesi dell’UE su 27 che hanno già il salario minimo, mentre non è presente in Italia, Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia. Il nostro paese ha scelto negli ultimi anni la contrattazione collettiva nazionale, ma se ci basiamo sui dati dell’archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro, previsto all’art. 17 della legge 30 dicembre 1986, n. 936, consultabile sul sito web del CNEL, ci rendiamo conto che i contratti vigenti, alla data del 30 giugno 2021, sono 985. Peraltro non tutti siglati con la partecipazione dei sindacati confederali (CGIL, CISL, UIL). Il numero così elevato complica ulteriormente il mercato del lavoro. C’è chi sostiene che questa …

Diversità, inclusione, equità: una nuova visione per il lavoro

Il 23 giugno alle 11 evento in streaming su ANSA.it Diverse abilità, scambio generazionale, pari opportunità di genere: nuovi paradigmi sociali stanno modificando profondamente il mondo del lavoro che sta cambiando dal suo interno. Un cambiamento che necessita di regole nuove adatte ai tempi, mentre sono già numerose le aziende e le imprese consapevoli del valore economico della gestione della diversità. È questo il filo conduttore di “Diversità, inclusione, equità: una nuova visione per il lavoro”, il nuovo evento organizzato dall’ANSA che verrà trasmesso in diretta streaming giovedì 23 giugno a partire dalle ore 11 su ANSA.it e sui canali social dell’Agenzia. A confrontarsi durante l’evento, intervistati dal direttore dell’Agenzia Luigi Contu, Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità e la famiglia, il ministro del Lavoro Andrea Orlando, il presidente dell’Inail Franco Bettoni, Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale Istat, Mariangela Marseglia, VP Country Manager Amazon.it and Amazon.es, Emiliano Diotallevi, Country HR Manager ABB Italia, Peter Durante, Direttore Human Resources & Organization Italgas, Simone Innocenti, Direttore HR, Organization & Change Management Gruppo AXA Italia, Luca Pereno, Coordinatore Sviluppo Sostenibile Leroy Merlin, Maria Emanuela Salati, Responsabile Selezione, Formazione e Welfare Diversity & Inclusion ATM,  Annamaria Morrone Responsabile …

Costruiamo il futuro… dando una dimensione di senso al lavoro quotidiano

Di Natale Brescianini, Life Coach, Formatore Aziendale, Monaco Benedettino

Fare

Di Benedetto Gui, Istituto Universitario Sophia, Loppiano (Firenze) “Quanto mi piace a me la vita attiva!” era solito dire mio zio accomodandosi su una comoda sedia a sdraio. Ridevamo tutti, ma, conoscendolo, la sua postura e le sue parole non erano così contraddittorie come potrebbe sembrare a prima vista. Piuttosto, esprimevano un sano equilibrio, quello che il nostro tempo stenta a trovare. Siamo attivamente impegnati in un inarrestabile processo di trasformazione di terreni, boschi, mari, piante, animali, minerali del sottosuolo in quartieri residenziali, arredamenti, villaggi turistici, una grande varietà di cibi, mezzi di trasporto, oggetti di ogni foggia e funzione, ma anche, a ritmi non minori, zone industriali abbandonate, foreste devastate, lande degradate, acque avvelenate e fondali ricoperti di plastica e lattine, discariche alimentate dai cibi e dagli oggetti di cui sopra (spesso non passati nemmeno, o passati solo parzialmente e frettolosamente, per la fase dell’utilizzo). Un processo che i nostri indicatori di performance valutano positivamente e di cui lodano estensione e rapidità. Un processo possibile solo grazie ad un impegno costante e spesso strenuo …

Persona, lavoro e relazione

Di Ivan Vitali, Socio Fondatore e membro del CDA presso Scuola di Economia Civile Antonio Genovesi, il titolare della prima cattedra di economia e padre dell’economia civile, sosteneva che l’economia è la scienza della felicità pubblica. La felicità cui si riferiva l’abate Genovesi era ben diversa dallo stereotipo dell’homo oeconomicus che tanto successo ha avuto nella letteratura scientifica: un –presunto- uomo così perfettamente razionale, auto-interessato, egoista e incapace di selezionare qualcosa di diverso da ciò che renderebbe massima il suo piacere -la sua “utilità”- nelle scelte economiche, da essere molto più somigliante ad un “idiota sociale” che ad una persona di quelle che si possono incontrare nella realtà, che ad un modello per costruire un modello economico. L’uomo che Genovesi studia ed analizza nel porre i pilastri del pensiero dell’economia civile , quello che incontra nella vita reale –nella Napoli dei “mariuoli” e, al tempo stesso, centro culturale di primissimo livello, riferimento ed accoglienza del pensiero illuministico italiano – si nutre non solo di brama di ricchezza, non preferisce sempre il “di più” al “di meno”, è …

Le parole dell’economia civile: lavoro.

Intervista a Emanuele Sensi, Responsabile Risorse umane Leroy Merlin Carugate Alla base di ogni attività d’impresa c’è il lavoro e ci sono le persone che lo svolgono. Ciò è ancora più vero per un’impresa che intende richiamarsi ai principi dell’economia civile. Come si declina la centralità del lavoro e dei lavoratori in Leroy Merlin? Risponde Emanuele Sensi, Responsabile Risorse umane Leroy Merlin Carugate. Cosa vuol dire parlare di lavoro in una prospettiva di responsabilità sociale d’impresa? Di certo non è semplice. Anche perché oggi prevalentemente si guarda al lavoro con negatività e preoccupazione, dato il contesto di difficoltà in cui ci troviamo. In ogni caso credo che inquadrare il lavoro in una prospettiva di Csr voglia dire soprattutto parlare di qualità del lavoro. Perché la Csr, che significa far entrare una serie di preoccupazioni sociali e ambientali dentro l’azienda, porta con sé necessariamente un miglioramento della qualità del lavoro. Con qualità del lavoro intendo ad esempio il clima aziendale, cioè maggiore dialogo, accresciuto senso di appartenenza, più coinvolgimento del collaboratore in azienda, specie in progetti …

Il lavoro: indicatore di qualità dello sviluppo

Di Rosario Iaccarino Il mercato del lavoro è “un’istituzione sociale”, per cui le dinamiche che regolano la domanda e l’offerta di lavoro “non sono le stesse che governano il mercato del pesce …”. Con queste considerazioni, il grande economista e premio Nobel Robert Solow intendeva sottolineare che il mercato del lavoro è innanzitutto un luogo abitato da persone, e quindi influenzato da scelte e comportamenti legati ad aspettative, bisogni, talenti, desideri, finalizzati alla realizzazione di sé. Parole che suonano come una sentenza quando, ancora oggi, nel nostro paese si registrano vicende di sfruttamento nel lavoro che mortificano la dignità delle persone, perché – al netto del lavoro nero e grigio, dolorosa e antica piaga italiana – sono le stesse normative sul lavoro a consentirlo. Infatti, pagare un lavoratore 4-5 euro all’ora, come accade in alcuni settori, per prestazioni peraltro discontinue e con l’aggravio magari delle spese di spostamento per raggiungere il posto di lavoro, se da un lato è un’offesa alle persone, dall’altro aggrava una “questione sociale” che, insieme all’esercito dei disoccupati – sempre più …

Il valore e i valori dell’impresa. Istruzioni per l’uso.

Editoriale di Luigino Bruni, economista, accademico, saggista e giornalista Il lavoro e l’economia sono una parte essenziale della vita. Non è dunque sostenibile una felicità pubblica e privata che non contempli e non prenda molto sul serio il benessere nei luoghi del lavoro che sono i luoghi della vita. Non dura molto un benessere cercato e vissuto nei luoghi extra-economici e extra-lavorativi circondato da un malessere mentre si lavora. Qualsiasi umanesimo che punti sullo star-bene delle persone deve porre al suo centro la qualità della vita che le persone riescono a sperimentare nel loro lavoro. Ma parlare di benessere lavorativo significa entrare direttamente nel merito delle relazioni interpersonali e dei luoghi di lavoro. Perché se è vero che ogni dimensione del benessere è una faccenda relazionale (inclusa la salute, che sembra il dominio più individuale), è eminentemente vero che il bene del lavoro è un bene relazionale. Possiamo investire nel nostro capitale umano, avere la chance di scegliere il lavoro che sentiamo conforme alla nostra vocazione, ma se siamo immersi in relazioni tossiche con i colleghi, …