All posts tagged: solidarietà

A chi ha detto sì!

Nei giorni più bui della pandemia, come suggerito da Papa Francesco, ci siamo tutti trovati davanti a un bivio: o dire “se” o dire “sì”. Le pagine che seguono sono la raccolta delle azioni e delle donazioni fatte dai Colleghi dei nostri Negozi. Non sono azioni eclatanti che hanno beneficiato delle prime pagine o dei titoli dei telegiornali ma sono la testimonianza di chi ha saputo dire sì, e di chi, malgrado le difficoltà, l’incertezza, la negatività ha saputo con coraggio, sensibilità e concretezza rispondere positivamente all’appello delle Associazioni, Enti, Ospedali, Volontari e Comunità. Sono la testimonianza di chi ha saputo passare dal se al sì, di chi ha saputo trasformare l’angoscia in gioia del servizio. A loro e a tutti gli eroi di questo tempo di “solidarietà e vicinanza” inviamo un’unica parola, la più semplice ma la più vicina alle nostre azioni e al nostro essere: grazie!   Scarica il nostro e-book

Imperfezione

Di Marco Dotti, giornalista, Università di Pavia Tra le molte virtù di Zhuang-zi c’era l’abilità nel disegno. Un giorno l’imperatore chiese a Zhuang-zi di disegnargli un granchio, simbolo di prosperità e fortuna. Zhuang-zi rispose che aveva bisogno di cinque anni. Tanto era il tempo che gli serviva per realizzare il disegno. Passarono cinque anni e l’imperatore si presentò da Zhuang-zi ma, con grande sorpresa sua e di tutti, questi non aveva ancora terminato. «Mi servono altri cinque anni», disse allora Zhuang-zi. L’imperatore, seppur attonito e incredulo, glieli accordò. Passarono altri cinque anni e, allo scadere dell’ultimo minuto dell’ultima ora dell’ultimo giorno l’imperatore si presentò nuovamente da Zhuang-zi. Fu in quel preciso istante che Zhuang-zi prese il pennello e, immersolo nell’inchiostro, con un gesto, un unico gesto della mano, disegnò un granchio. Il granchio più bello e perfetto che si fosse mai visto. Il cammino verso la perfezione è lungo, lastricato di attesa e di tante, piccole ma vitali imperfezioni. Il racconto di Zhuang-zi, riportato dall’omonimo testo cinese risalente al IV secolo a. C., ce lo …

“Non stiamo vivendo un periodo di guerra ma un tempo di solidarietà e vicinanza…”

Di Natale Brescianini, Osb Cam, Monaco, Formatore, Coach ACC ICF La metafora della guerra è stata una di quelle più utilizzate per cercare di descrivere il periodo dovuto all’emergenza sanitaria. Non so perché ma il mondo militare e della guerra hanno sempre un fascino particolare sull’essere umano; addirittura anche a livello spirituale nel passato si insegnava nel contesto cattolico che una volta ricevuto il sacramento della Cresima si diventava “soldati di Cristo”! L’economia di mercato stessa è stata concepita da una certa cultura di matrice anglosassone utilizzando la metafora militare (colpire il target, conquistare fette di mercato – cfr. Risiko, tattica, strategia, ecc…) Inoltre per noi europei è stato molto facile tornare con la memoria alla Seconda Guerra Mondiale, probabilmente l’ultima grande difficoltà che abbiamo dovuto affrontare a livello generale. Il rischio di usare concetti bellici in economia, nella spiritualità e nella vita in generale è quello di entrare in una logica di vita o di morte, dell’altro come nemico, di situazioni dove non c’è spazio per i sentimenti, la pietà se non verso solo coloro …

Partecipazione

Di Ivan Vitali, Socio Fondatore e membro del CDA presso Scuola di Economia Civile La partecipazione è la modalità attraverso cui la persona esprime la propria intenzionalità, il desiderio, in cui comunica agli altri che esiste e che sceglie. La Costituzione italiana parla di “elevazione” economica e sociale del lavoro, quando spiega lo scopo per cui riconosce il diritto dei lavoratori di partecipare, collaborando alla gestione delle aziende. La partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale è un diritto così centrale che la Costituzione stessa lo inserisce tra i Principi Fondamentali, la riconosce legata al “pieno sviluppo della persona umana, alla libertà ed all’uguaglianza”. Nelle lingue anglossassoni, partecipare si traduce come “prendere parte” (to take part, teilnehmen). Prendere parte rimanda a due azioni distinte e fortemente legate tra loro. Partecipare significa “togliere” qualcosa agli altri e prenderla per sé: se partecipo ad uno spettacolo, ad un concerto, se vado allo stadio, ne “prendo parte” e impedisco a qualcun altro di essere lì, in quel momento, al mio posto. Il piacere di partecipare implica anche uno sforzo, …

Quando cambia la prospettiva, da scarto a opportunità

La storia di questo mese parte da materiali di scarto, da quei prodotti che non sono più idonei alla vendita o con piccoli difetti, che di solito prendono la strada della discarica. Che vanno ad aumentare il volume dei rifiuti prodotti, spesso senza che nessuno si domandi se potevano avere una seconda chance ed essere utilizzati in qualche modo. Un po’ come succede con le persone. Se hai qualche “difetto di fabbrica” o il tuo “imballaggio” si danneggia, la strada è quella della società di serie B, delle persone destinate a qualche parcheggio più o meno dignitoso. Ecco, diciamo che la storia di Mauro e dei suoi ragazzi è quella di un incontro, un incontro fortunato tra materiali dal grande potenziale. “Ero deciso a trovare dei materiali per far imparare ai minori che accogliamo un lavoro e intanto fare qualche intervento di piccola manutenzione per le nostre strutture o per altre associazioni. Così ho iniziato a bussare a tutti i grandi negozi di bricolage… la fortuna ha voluto che incontrassi Luca (Pereno ndr) e che …

Libera la tua #vogliadifare “Emporio Fai da Noi”

Sei un’Associazione non profit? Hai un focus sui problemi della povertà abitativa? Vuoi sperimentare un modello di collaborazione innovativo, entrando a far parte di una “rete” di realtà che lo stanno sperimentando in Italia? Allora gli Empori Fai da Noi sono quello che fa per te. Gli Empori Fai da Noi sono un modello di collaborazione tra profit e non profit per affrontare insieme in maniera semplice, diretta e concreta il fenomeno della povertà abitativa. Non si tratta di assistenzialismo, ma di incentivare e sostenere il protagonismo dei cittadini nella costruzione del bene comune: cittadini che hanno #vogliadifare, di mettersi a disposizione, di diventare “imprenditori della solidarietà”. Si attivano così circuiti virtuosi in cui chi prima è beneficiario, poi si trasforma a sua volta in donatore – di tempo, di energia, di competenze – per contribuire a progetti a favore di altri beneficiari. Il funzionamento degli Empori Fai da Noi è semplice. Sono luoghi di condivisione di materiale, una specie di biblioteca degli utensili che servono per trasformare ogni abitazione nella casa ideale. Persone e …